The Sun Rains Down On Deserts Skies.

{Fandom: K Project} {Role privata tra Bad Apple e Makiechan}

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    La giornata era piuttosto limpida, tanto da far pensare a tutti che nulla sarebbe potuto andare per il verso sbagliato, sembrava che fosse proprio la giornata stessa ad invitarli a salire su quella nave, il tempo era più che ideale.
    Non si trattava di un viaggio di piacere, ovviamente: il Clan Rosso e il Clan Blu avevano ricevuto una soffiata secondo cui il Clan verde si nascondesse su un isolotto abbandonato, situato appena prima della fine del confine politico Giapponese.
    Jungle aveva causato loro abbastanza guai da rendere tutti euforici all'idea di poterli finalmente stanare come i topo che erano… be', quasi tutti erano entusiasti del bliz, c'era a chi quell'idea piaceva ben poco, a dire il vero.
    In primo luogo, Saruhiko non riusciva davvero a capire che bisogno avesse lo Scepter 4 di fare comunella con quella sottospecie di feccia che era l'Homra, poi in generale non gli piacevano le fonti d'acqua in cui ci fosse in rischio di annegare: l'aveva confessato solo a Yata, anni prima, ma lui non aveva mai avuto modo di imparare a nuotare.
    L'umore nero del terzo in comando dello Scepter 4 era l'unica nuvola che oscurava quella bella giornata.
    Per il momento, almeno.
    Si sa: in mare il tempo cambia velocemente.
    Gli sporadici nuvoloni divennero in pochissimi minuti una coltre scurissima capace di cancellare il sole dal cielo, creando una notte artificiale, mentre il vento urlava furioso, agitando le acque al punto di rischiare più volte di far rollare la nave turistica su cui erano in incognito per raggiungere l'isola su cui si presumeva si nascondesse il Clan Verde.
    Scoppiò il panico totale, soltanto i membri dell'Homra, dello Scepter 4 e pochi altri riuscirono a mantenere il controllo, alla rapida ricerca di una soluzione.

    [...]

    Kuroh aveva perso di vista Shiro e Neko.
    Non erano riusciti a salire su una delle scialuppe di salvataggio, ma all'inizio non aveva pensato fosse un problema: lui era stato un vassallo di Miwa Ichigen, sicuramente sarebbe stato in grado di nuotare fino a terra anche con due persone al seguito… eppure era bastato un solo attimo per perderli di vista ed il motivo della sua distrazione era in realtà piuttosto semplice: aveva visto Yukari.
    O, almeno, gli era parso di vederlo in acqua, ma anche lui era scomparso in fretta dalla sua vista, complici le onde sempre più violente.
    Provò disperatamente a nuotare controcorrente per tornare indietro alla ricerca dei due dispersi, ma non riusciva, le onde erano troppo potenti e lo trascinavano con forza via.
    Provò ancora e ancora finché, esausto, non gli rimase che arrendersi alla corrente.
    Era arduo tenere la testa fuori dall'acqua salata e più di ogni volta gli capitò di berla per sbaglio nel tentativo di recuperare una boccata d'ossigeno.
    Era ormai rassegnato al fatto che sarebbe certamente annegato, quando si sentì scaraventato sulla sabbia bagnata di una spiaggia.
    Fu solo in quel momento, quando i nervi si rilassarono, che semplicemente sentì la coscienza scivolare via, lontana da lui.

    [...]

    Mikoto, forse, non era proprio ciò che ci si aspettava da un Re, ma non si poteva assolutamente dire che non tenesse ai suoi Clansmen.
    Era per quello che, all'ennesimo scossone della nave, quando vide Chitose, Dewa ed Eric precipitare in mare, non ci pensò due volte a buttarsi per provare a recuperarli… o quanto meno ad assicurarsi che non annegassero.
    Ignoro Kusanagi che provò a trattenerlo, tuttavia l'impatto con l'acqua fu più tremendo di quanto si sarebbe aspettato, le onde sembravano aggredirlo con l'esatto intento di farlo annegare.
    Riuscì ad agguantare un paio di travi di legno, staccatesi dalla nave ormai sul punto di essere completamente distrutta dalla violenza dell'acqua, e usò ogni grammo di forza per raggiungere tutti e tre, facendo cenno ad ognuno di aggrapparsi ad una delle assi, per aiutarsi a rimanere a galla.
    Dopo che tutti e tre furono relativamente al sicuro, si guardò attorno per vedere se altri erano in difficoltà: attorno a lui c'era il caos ma le onde aumentarono ancora la loro potenza, impossibilitando qualsiasi ulteriore soccorso, tutto ciò che poteva fare era rimanere accanto ai suoi tre clansmen e assicurarsi che giungessero sani e salvi con lui verso l'isoletta che si vedeva in lontananza, direzione verso cui le onde sembravano spingerli
    Dovette ripescare più di una volta Eric, che era quello che più facilmente perdeva la presa sull'asse di legno, tuttavia riuscirono ad arrivare a riva esausti ma relativamente incolumi.

    [...]

    Il primo istinto di Fujishima, quando vide Eric cadere in acqua, fu ovviamente quello di andargli dietro, almeno per assicurarsi che non annegasse o, nella peggiore delle ipotesi, seguire il suo stesso destino.
    Se non lo fece fu solo a causa di Shohei, che lo tenne saldamente impedendogli di saltare. Si divincolò con forza, perché non poteva lasciare Eric da solo in quella situazione, soprattutto se aveva il terrore che da solo non sarebbe sopravvissuto.
    Riuscì a tranquillizzarsi un po' solo quando vide Mikoto tuffarsi in acqua e raggiungere sia Eric che Dewa e Chitose. Se con loro c'era il Re, sarebbe andato tutto bene, non c'era più bisogno di preoccuparsi, quindi si lasciò trascinare docilmente da Shohei sull'ultima scialuppa di salvataggio rimasta.
    Shohei, dal canto suo, se aveva avuto la prontezza di riflessi e la lucidità per trattenere Fujishima, era stato solo perché gli era stato ordinato da Kusanagi e perché Bandou era lì accanto a lui e non disperso in acqua… altrimenti, più che fermare Kousuke gli sarebbe sicuramente andato dietro.

    [...]

    Fushimi in quel momento avrebbe volentieri ucciso qualcuno. Molto molto, molto e ancora molto volentieri. Un po' perché era stato contrario fin da subito a quella missione e i fatti, tanto per cambiare, gli stavano dando ragione; come se non bastasse erano in mare in mezzo al nulla, nel pieno di una fottuta tempesta e… be', non sapeva nuotare.
    A dispetto di questa condizione di cui non aveva informato né il Capitato né il Tenente Awashima prima di partire, accettò di buon grado la divisione dei compiti tra i tre: lui doveva andare a recuperare le tre reclute che si erano portati dietro, mentre Seri e Munakata si sarebbero occupati di raccattare il resto della Squadra Speciale… niente di complicato se non per due piccoli particolari: Yata continuava a zompettargli dietro urlandogli che non sapendo nuotare non avrebbe dovuto muoversi dalla scialuppa di salvataggio e, ovviamente, dato che la sfiga sembrava averlo eletto a suo preferito, delle tre reclute non c'era traccia.
    "Fanculo, se Misaki non sta zitto lo uccido".
    Pensò, una volta raggiunto il punto più lontano dalla scialuppa, sempre con alle spalle quel chihuahua sbraitante.
    Non fece in tempo a terminare quel pensiero che l'ennesimo scossone per poco non lo fece cadere in acqua, ma solo perché riuscì ad aggrapparsi alla balaustra del pontile… questo finché Misaki, anche lui vittima dello scossone, non lo spinse giù per sbaglio.
    Per sbaglio, certo, ma questo non gli impedì di maledirlo mentalmente in tutte le lingue che conosceva, più alcune inventate sul momento.
    Nel momento in cui si sentì completamente avvolto dall'acqua, arrivò il panico. Cominciò ad agitare furiosamente braccia e gambe, ma era molto più il tempo che passava con la testa sott'acqua che i momenti in cui riusciva a riemergere e recuperare un po' di ossigeno.
    Pensò che sarebbe sicuramente morto, quando si sentì agguantare per la collottola e issare su una superficie che… be', non era una scialuppa di salvataggio, ma era sicuramente meglio che restare in balia delle onde. Riuscì appena a mettere a fuoco il volto di Yata, prima di perdere i sensi.
    Forse, dopo averlo pesantemente maledetto, avrebbe anche dovuto ringraziarlo.

    [...]

    Seri era riuscita a recuperare Hidaka e Domyouji, mentre Munakata era riuscito a fare lo stesso con Goto e Akiyama.
    Mancava gente, mancava molta gente sia per i Blu che per i Rossi, tuttavia non avevano più tempo a disposizione, presto la nave sarebbe stata completamente affondata e loro dovevano sganciare la scialuppa prima che ciò accadesse o sarebbero morti tutti quanti.
    Fu quindi con la morte nel cuore che la donna aiutò Munakata e Kusanagi a calare la scialuppa… avrebbe voluto aspettare almeno Fushimi, che era andato a cercare le tre reclute proprio sotto ordine suo e di Munakata… ma come già detto, non c'era più tempo, poteva solo sperare che se la sarebbero cavata in qualche modo.
    Strinse i pungi con forza, sentendosi impotente, ma poi vide in acqua, poco distanti da loro, i membri della Squadra Speciale che non erano riusciti a rintracciare prima… forse potevano ancora salvarli!
    Aiutata da tutti riuscì a far salire Fuse ed Enomoto, ma quando cercarono di issare sulla scialuppa anche Benzai e Kamo, una violenta raffica di onde li divise da loro, al punto che, quando il mare si calmo almeno un pochino, degli altri due ormai non c'era più traccia.
    Passarono ore su quella scialuppa, cercando di arrivare all'isolotto che si vedeva in lontananza e cercando di buttare fuori l'acqua che imbarcavano un po' a causa della pioggia violenta e un po' a causa delle onde che si infrangevano proprio sulla scialuppa.
    Tirarono un rapido sospiro di sollievo quando videro la riva vicina, per poi maledire ogni traccia di ottimismo quando si resero conto dei numerosi scogli appuntiti che li separavano dalla spiaggia e a cui stavano inesorabilmente andando contro.
    Vennero sballottati con violenza da una parte all'altra e fu un vero miracolo che nessuno di loro finisse fuori bordo… tuttavia nel raggiungere la riva si ritrovarono tutti pieni di lividi ed escoriazioni… il male minore, visti i cadaveri delle tre reclute dello Scepter 4 che li attendevano proprio su quella spiaggia.

    [...]

    Benzai, se doveva essere completamente sincero, nemmeno ricordava come diavolo avesse fatto a finire in acqua dal pontile della nave, fatto sta che ad un certo punto s'era ritrovato seppellito dall'acqua e impossibilitato a respirare.
    In qualche modo era riuscito a mantenere la calma e, riemergendo a fatica, scoprì che Enomoto, Fuse e Kamo erano poco distanti da lui e nella sua stessa situazione.
    Rimasero diversi minuti in acqua nel tentativo di aggrapparsi a qualcosa, quando apparve nel loro campo visivo la scialuppa di salvataggio, tuttavia, prima che lui e Kamo riuscissero a mettersi in salvo, alcune onde particolarmente violente li spazzarono via, lontani dalla piccola imbarcazione che avrebbe rappresentato la loro salvezza.
    Adesso rimaneva solo una cosa da fare: se volevano sopravvivere dovevano nuotare e così fecero, con tutta la forza della disperazione, per ore intere, finché finalmente non finirono su una stramaledetta spiaggia, senza quasi più la forza di respirare.
     
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